![]() Il nostro tempo rivela una dimensione agonale e competitiva che sembra pervadere non solo gli ambiti della vita collettiva, ma anche le forme di vita dei singoli, dando inediti significati all’intuizione filosofica originaria che vede nel polemos, nella contraddizione e nella contesa, la genesi di tutte le cose.
Il lavoro dell’edizione fornirà riflessioni per riformulare la tensione tra competizione e collaborazione, indagando tanto le valenze della concorrenza economica, quanto il valore positivo che il conflitto può rivestire nella vita delle democrazie. Darà inoltre rilievo alla “gara” per eccellenza, discutendo i significati antropologici e culturali dello sport. Strutturato per gruppi di questioni, il programma filosofico porterà pertanto in primo piano un lessico concettuale a più voci dove si confronteranno prospettive filosofiche plurali e anche divergenti.1. L’agone fondamentale La prima pista individua alcune grandi configurazioni della contesa a partire dal capovolgimento che Emanuele Severino compie del celebre detto di Eraclito per cui «polemos è il padre di tutte le cose»: per Severino è piuttosto la ”cosa”, concepita dal pensiero greco classico come oscillante tra essere e nulla, ad essere madre di tutte le contraddizioni e di tutti i conflitti. Nel contesto astrofisico, il pòlemos si traduce nelle violente collisioni cosmiche, come la fusione di due buchi neri, capaci di generare increspature nello spazio tempo, lasciando come tracce le “onde gravitazionali” scoperte proprio nel 2016: a parlarne saranno Paola Puppo e Fulvio Ricci, responsabile scientifico di Virgo, l’équipe dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che ha collaborato con la statunitense Ligo per giungere allo straordinario risultato. Nell’orizzonte scientifico moderno, il campo della contesa fondamentale si è riproposto anche come “selezione naturale” e “lotta per la vita”. Alcune lezioni metteranno in luce gli esiti più recenti della ricerca in materia di evoluzione e i conseguenti aggiornamenti concettuali: Telmo Pievani insisterà sul carattere non deterministico, bensì casuale e contingente della selezione; Enrico Alleva, studioso del comportamento animale, sottolineerà il paradosso dell’altruismo come vantaggio evolutivo. Anche la scoperta dei neuroni specchio sembra fornire una base fisiologica all’intersoggettività e, di qui, alla disposizione cooperativa e mutualistica dei primati, come riferirà Vittorio Gallese, uno dei suoi scopritori. In controcanto, Paolo Virno, mostrerà che anche una piccola particella grammaticale come il “non”, introducendo la negazione, ha il potere di interrompere l’evidenza della percezione sensibile e persino di negare l’umanità altrui, con tutte le conseguenze antropologiche e politiche che ne derivano. Vita e politica, del resto, sono strettamente congiunte in dispositivi di pensiero e pratiche che vanno sotto il nome di “biopolitica”:Roberto Esposito, uno dei maggiori protagonisti del dibattito internazionale su questi temi, porterà la riflessione nel cuore del presente, analizzando quanto il conflitto e la dimensione agonale dell’esistenza incidano sulla crisi di identità dell’Europa. La sfera pubblica è anche l’arena dove si confrontano e confliggono i valori di riferimento delle comunità: Roberta de Monticellipresenterà un tentativo di sottrarli alla dimensione del relativo per ancorarli a un fondamento assoluto di verità. Se la condizione della specie è contraddistinta da confini mobili e cangianti, Bodei sottolineerà soprattutto quelli che abitano il soggetto individuale e le lotte che oppongono il sé a se stesso per superare i propri limiti morali e intellettuali. Sarà Massimo Cacciari, infine, a discutere la mossa agonica compiuta dal pensiero filosofico in quanto tale: costitutivamente dialettica, la filosofia argomenta infatti sempre nel più rischioso dei rapporti, quello dialogico. 2. La concorrenza 3. Polis e conflitto 4. Passioni agoniche 5. La gara 6. La lezione dei Classici |
Oltre 2 milioni di presenze in 15 anni: il Festivalfilosofia dà i numeri![]() |
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![]() Dalle 34 mila presenze del 2001 alle oltre 206 mila del 2015: un pubblico sempre più numeroso per assistere a un programma sempre più ricco. I numeri lo confermano: la prima edizione del festivalfilosofia proponeva 98 iniziative, lo scorso anno – quindicesima edizione – gli eventi sono stati complessivamente 204 per una manifestazione che ha importanti ricadute non solo culturali e sociali, ma anche economiche, con un impatto diretto di oltre 3 milioni di euro. Era il settembre 2001 quando debuttava il festivalfilosofia, il primo caso europeo di festival filosofico in senso proprio. Avviata per iniziativa di un Comitato di Enti locali, poi costituitisi in Consorzio, la manifestazione propone una formula, sostanzialmente inalterata nelle quindici edizioni realizzate, imperniata su un tema che muta ogni anno e ispira tutte le iniziative in programma. Le parole scelte per ciascuna edizione hanno sempre individuato concetti chiave della tradizione filosofica e al tempo stesso questioni calde dell’esperienza contemporanea, come felicità e vita, bellezza e umanità,fantasia e comunità, cose e amare, fino alle ultime due edizioni, dedicate rispettivamente alla gloria e all’ereditare. Dalla prima edizione sono stati realizzati oltre 2.300 eventi: tra questi ben 638 lezioni magistrali, che hanno visti protagonisti 307 filosofi, di cui 63 stranieri. Sono proprio le lezioni magistrali il cuore del programma, con i maggiori pensatori contemporanei, italiani e stranieri, che presentano la propria tesi e rispondono a domande del pubblico. Nella sezione delle lezioni dei classici, invece, studiosi di spicco commentano le opere che hanno costituito modelli o svolte concettuali rilevanti nella storia del pensiero occidentale. Un vasto programma di iniziative declina poi il tema nei diversi ambiti della creazione, per sottolineare la stretta connessione tra forme dell’esperienza, dell’arte e del pensiero. Fino ad ora sono stati 1.949 gli eventi del programma creativo: spiccano le 455 mostre e installazioni e gli oltre 300 tra concerti e spettacoli dal vivo, cui si devono aggiungere oltre 100 letture e conversazioni (114) e più di 200 film. Le attività per bambini e ragazzi sono state finora complessivamente 480. Quanto ai dati di pubblico, si è giunti a un totale di oltre 2.060.000 presenze complessive nelle prime 15 edizioni. Nel 2015, se si sommano i partecipanti alle iniziative del programma con i dati delle aperture straordinarie che saldano agli appuntamenti del festival alcune sedi di particolare rilevanza artistica, le presenze complessive sono salite a 217 mila, a conferma della fortunata complementarietà tra evento e patrimonio. I dati qualitativi, poi, desumibili anche dalla tesi di dottorato discussa da Maria Giovanna Manni presso la Fondazione Marco Biagi di Modena nel 2015, confermano il carattere nazionale e internazionale del festivalfilosofia: oltre la metà dei partecipanti arriva ogni anno da fuori provincia, soprattutto dal centro nord, ma con presenze significative anche dal sud e dalle isole e un numero crescente di presenze dall’estero. In sensibile aumento soprattutto i giovani, che costituiscono ormai quasi il 25% del pubblico. L’età media dei partecipanti è di 44 anni e il livello di scolarizzazione del pubblico risulta molto alto. Quasi il 60% ha una laurea, benché non si tratti di un pubblico di settore: più di una persona su sei non ha mai studiato filosofia, mentre il 30% di chi l’ha studiata lo ha fatto solo a scuola e non all’università. La permanenza media si attesta intorno ai 2,54 giorni, dunque sono pochi i visitatori che si fermano un giorno soltanto: un partecipante su tre si ferma anche a dormire generando un impatto economico diretto sul territorio di oltre 3 milioni di euro. Infoline: Consorzio per il festivalfilosofia, tel. 059/2033382 e www.festivalfilosofia.it |