Repubblica Ceca, tanti ponti verso il futuro.

Un gesto romantico, suggestivo, che oggi assume una valenza anche simbolica, di speranza. In terra ceca sono moltissimi i ponti sui fiumi, alcuni dei veri capolavori, e attraversarli quando finalmente si tornerà a viaggiare, senza pensieri eppur consapevolmente, non significherà più solo attraversare la storia, ma anche accorciare le distanze e suonerà un po’ come raggiungere un altrove che abbiamo a lungo solo sognato. A questo proposito, fermarsi per esprimere un desiderio, avrà più senso che mai.

Ce n’è davvero per tutti i gusti: monumentali o semplici, urbani o di campagna, in pietra o legno, in acciaio e cemento armato, scoperti o coperti, dai grandi archi o dai piccoli “occhi”… i ponti in Repubblica Ceca non si contano e sono tutti molto suggestivi. Non è semplicemente un fatto di stile, anche se non guasta, ma di simbologia. Il ponte unisce, spesso non solo le due sponde fisiche dello stesso corso d’acqua, ma anche culture e usanze diverse. Scavalcare il fiume, subendone il fascino eterno, per essere catapultati in quartieri, borghi e atmosfere nuove è una sorta di magia. Un incantesimo che dura tutto il giorno e con il passare delle ore assume sfumature diverse: alle prime luci del mattino, in pieno sole, al tramonto e infine di notte tra ricami luminosi.
In attesa che si riapra definitivamente il ponte turistico tra Italia e Repubblica Ceca, ecco qualche suggerimento qua e là per il Paese. Per cominciare a sognare… Non a caso, tra l’altro, chi interpreta i sogni sostiene che immaginare nel sonno di attraversare un ponte indica il superamento di un problema, nonostante permanga ancora una qualche ansia nei confronti del futuro.

Ponte Carlo, il re di tutti i ponti
Come non cominciare dalla capitale, con il suo capolavoro? Il Ponte Carlo non è solo monumento simbolo di Praga e dell’intera Repubblica Ceca, ma uno tra i più belli in Europa. La silhouette elegante delle sue 30 statue barocche, il bagliore caldo sulla pavimentazione di ciottoli al tramonto e il sussurrio della Moldava che gli scorre sotto lo rendono irresistibile. Inoltre, si dice che per vedere esaudito un desiderio basti accarezzare la croce della statua di San Giovanni Nepomuceno, il cui volto è incorniciato di stelle.

Gli altri ponti di Praga
Tra gli angoli più belli e romantici della capitale, c’è l’isola di Kampa. Qui trovate il Ponte del Gran Priore, ormai ribattezzato il ponte dell’amore: si inarca sul ruscello Certovka e porta il carico di centinaia di lucchetti appesi alle sue griglie dagli innamorati. Si dice infatti che se una coppia appende il proprio lucchetto al ponte e poi ne getta la chiave in acqua avrà fortuna e amore eterni. Diciamo che al posto del lucchetto, ci starebbe molto bene una poesia recitata con enfasi all’amato o all’amato… andrà dritta al cuore, senza appesantire ulteriormente la balaustra e riempire di chiavi il fondale.
Decisamente altro genere per il Ponte di Troja, dalle linee futuriste ma altrettanto carico di fascino, soprattutto la sera, quando è illuminato e si riflette magicamente nelle acque della Moldava. Inaugurato nel 2014, è uno degli ingressi principali per accedere –in tram o a piedi- alla capitale. E’ un ponte “vertiginoso”, costruito a 30 metri d’altezza dalla superficie del fiume, per consentire il passaggio dei battelli.

Un salto nelle altre regioni, di ponte in ponte
Il fotogenico Ponte di Kostelany nad Moravou, è un vanto della Moravia Meridionale. Con una robusta struttura di acciaio, che ricorda i vecchi ponti a catena, è un buon esempio delle costruzioni tipiche dell’inizio del XX secolo. Unisce le due sponde del fiume Morava ed è stato riconosciuto monumento culturale ceco. Anche se può sembrare disteso in mezzo al nulla, una sorta di cerniera grigia tra le foreste, è un alleato essenziale in numerosi percorsi escursionistici e ciclabili. Impossibile non incontrarlo e apprezzarlo quando per esempio si percorre la Via del Vino morava.
Storia curiosa quella che riguarda il ponte stradale ad arco sospeso sul fiume Moldava a Podolsko, nel distretto di Pisek (Boemia meridionale). Costruito interamente in cemento armato nel 1939 da Josef Lanna (che per il progetto vinse premi di architettura a Parigi e a Liegi), fu voluto per sostituire il vecchio ponte del XIX secolo che la costruzione di una diga (e il conseguente innalzamento del livello della Moldava) rischiava di sommergere. E’ l’ultimo ponte a catena in stile impero della Repubblica Ceca e l’unico nel suo genere in Europa. Lungo 157 metri e largo 6 metri, regala diverse prospettive.
A Pisek, ecco anche il Ponte d’Oro, il più antico del Paese. A fine giornata, le luci calde del tramonto lo fanno sembrare davvero d’oro, in un gioco di luci con il luccichio del fiume e la città che si accende. Qualcuno sostiene addirittura che le sfumature auree riflesse dalla pietra di cui è costruito il ponte si debbano davvero a delle micro-particelle galleggianti di prezioso metallo, visto che qui molto tempo fa si scatenò la febbre dell’oro tra la popolazione.
Di leggenda in fiaba, ci spostiamo a Nové Mĕsto nad Metují, in Boemia nordorientale. Qui c’è un ponte di legno che sembra uscito da un libro di favole… così come la cittadina romantica che lo ospita e il castello di cui impreziosisce i giardini. L’architetto slovacco Dušan Jurkovič, lo progettò nel 1911 per facilitare l’accesso tra una terrazza e il parco floreale. L’effetto è straordinario: una piattaforma coperta a forma di casette, che ricordano il mondo di Hansel e Gretel.
Ben più antico, sempre in legno e altrettanto affascinante, è il Ponte di Kočí in Boemia orientale. Fu costruito nel 1721, per scavalcare il fossato d’acqua che separava la città e la sua piccola chiesa.
Ed eccoci a una vera curiosità. Non è frequente trovare ponti a due piani, tanto più se il secondo è stato aggiunto a posteriori per farvi passare l’autostrada. Accade tra Praga e Brno, al km 74,5. Il doppio ponte attraversa il canale del fiume Želivka e collega i villaggi di Píšť e Vojslavice. La sua costruzione fu piuttosto travagliata, con una guerra mondiale e un governo comunista di mezzo, ma fu infine portata a termine nel 1976. Dato che l’autostrada D1 corre sul livello superiore, percorrendola non si è nemmeno consapevoli del secondo ponte al livello inferiore. Quest’ultimo in realtà esisteva già da tempo e, non volendolo demolire, si decise di ricorrere ad altri pilastri per offrire una piattaforma superiore all’arteria autostradale.
Niente auto ma treni, invece, per il suggestivo viadotto di Krystofovo Udoli, in Boemia. Iscritto nell’elenco dei monumenti culturali cechi, è un perfetto esempio di integrazione nel paesaggio. Non solo per la sua costruzione sono stati utilizzati materiali locali, come diorite e granito, ma i suoi pilastri in pietra si incastonano perfettamente nella scenografia di rocce. Lungo 242 metri, il ponte tocca fino a 27 metri d’altezza ed è parte della linea ferroviaria Liberec-Ceska Lipa fin dal 1900.
Nella regione di Vysocina e più precisamente nel distretto di Trebic, ecco poi il “gemello diverso” del Ponte Carlo di Praga. Il Ponte di Náměšť nad Oslavou, lanciato sopra il fiume Oslava, in effetti lo ricorda, anche se in questo caso le sculture sono soltanto 20. A ogni modo, con i suoi 62 metri di lunghezza e 8 di larghezza è comunque di signorile bellezza. Un tempo parte di una strada commerciale, oggi è protetto come monumento unico nel Paese.
Capolavoro degli Anni ’90, il Ponte Mariano di Usti nad Labem (a Nord della Repubblica Ceca), su progetto di Roman Koucky, è accessibile sia al traffico stradale che a quello pedonale. Insignito dello “Steel Design Award” (ambito riconoscimento per i progetti architettonici più innovativi) nel 1999, si presenta letteralmente appeso sul fiume Elba grazie a un imponente pilastro alto 60 metri a cui lo legano 16 cavi di acciaio.
Quello di Zdakov, in Boemia meridionale, è infine il ponte di acciaio ad arco singolo più grande del Paese. Costruito tra il 1958 e il 1967, con 4.000 tonnellate di peso e 543 metri di lunghezza, si getta maestosamente sopra la Moldava. Dotato di marciapiedi e ringhiere laterali, può essere percorso anche a piedi.


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