Come provare a distruggere il cinema…

[ragà, non c’ho proprio tempo, mille pagine da tirare a memoria… attività scribente ridotta..con la speranza che poi l’esame lo passi per davvero.]

Ambiente fumoso, fumosissimo. Il casello di Modena nord d’inverno gli fa praticamente una pippa.

Un uomo, il suo whiskey, o forse lo scotch. Meglio lo  scotch visto che dobbiamo attaccare discorso. Un uomo, con la sua età e la sua sigaretta in mano. Il fumo nel locale. Ma non siamo in Valpadana. Siamo a Casablanca, e questo è un bar prima della riforma Sirchia. Il barista, in fondo sulla destra, giustifica il suo stipendio spolverando e lucidando i bicchieri. Perché in quel bar non c’è quasi nessuno, tranne l’avventore e il pianista.

Curvo e magrissimo strimpella le note di una canzone di successo richiesta dal barista.

Quaaaando eeeestaaaaaanoooche traaamontaaal sssol moooon amur mooon amuuur, io quieero darte mi corazooon…

Il fumoso avventore si desta dai suoi pensieri quando non sente più le corde del pianoforte in funzione.

«Suonala ancora, Sam..»

«Dottò,ma state sicuro? Chista è musica poco bbbuona…»

«Suonala ancora, mi sento triste oggi…»

«Problemi con quella donna? O coi vostri affari? Gliela canto anche dottò..»

«Beh, suvvia Sam. Ora non esageriamo. Gigi d’Alessio è peggio del bourbon di contrabbando… sono sì disperato, ma non tendente al suicidio, insomma.»

L’uomo fa cenno al barista affinché gli dia un nuovo drink. Nell’attesa si perde ancora nelle ipnotiche note che Sam faceva risuonare nell’ar… ehm, nel fumoso locale. Gigi gli ricordava le sigarette annacquate nell’alcool. Alla facciazza di Sirchia… e ora che doveva ritornare in Italia tremava all’idea di non essere più in un bar simile a una camera a ga… ehm, simile a quelli che stava lasciando in Marocco. La sua psiche era distrutta al solo pensiero di dover lasciare le sue abitudini, combattuto da ciò voleva distruggere anche l’apparato cocleare e associare il ricordo del fumo a qualcosa di dannoso…

Arriva un garzone col vassoio.

«Ehm, mi scusi. Il capo ha detto se cortesemente può saldare il conto perché qui abbiamo da chiudere. C’è la finale di Champions tra Inter e Real Madrid… pssst, se vuole io gestisco anche le scommesse clandest…»

«Eh, che voce angelica che hai, ragazzo, eccoti il resto. Come ti chiami? Mi sembri delle mie parti…»

«Coff, ehm… Fran. Sono di Chianciano Terme…»

«Ah, le terme. Le conosco… lì al bar mi faceva i cappuccini una ragazza con lo stesso tuo nome… ma perché da lì venire qui, perché poi rimanerci?»

«Coff, dottò… abbia pazienza. Son venuta.. ehm, venuto qui a Casablanca per l’operazione e poi…»

«Operazione? Dove?»

«Tsk, alle adenoidi guardi… lasciamo stare eh…»

[on air: Smoke gets in your eyes (Caetano Veloso version)]


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