Io non ci vedo tutta ‘sta poesia e sta innovazione nel Pacs.
Penso che se uno convive fa una scelta rispettabile e matura, e stipulare un contratto che riguarda la contribuzione monetaria reciproca mi farebbe venire l’orticaria. Suvvia, una delle cause delle liti del matrimonio non è proprio: "Tu stai con me solo per interessi"?
[già a me per firmare il mutuo… non c’ho dormito tre mesi…]
Qualcuno sa se permettono ai “partner” di dare disposizioni l’uno per l’altro riguardo alla salute, in caso di stato d’incoscienza di uno dei due?
Bella domanda.
Dire: “I medici possono interpellare uno dei partner in caso di malattia dell’altro.” ma dall’altra parte negare l’obbligo dell’assistenza reciproca…
Non sarebbe meglio copiare gli ammerrigani e inserire la figura del parente prossimo?
Un bel tatuaggio sul petto con scritto “NON RIANIMARE” e il problema è risolto… :-)
Uh, geniale.
Geniale sì. Nel frattempo mi ha dato un’idea: ho deciso che mi faccio tatuare un “Alto ^” sulla nuca.
“Fragile” dove lo mettiamo?
Ehm. Però non si vedrebbe molto bene. Molto più efficace un teschio poco sopra e “Chi tocca muore”… la tua sessualità poi va a farsi benedire, ma almeno stanno al sicuro.
è inquietante..
se convivi, ma non sei sposata, ed hai un figlio con il tuo compagno per lo Stato l’unico parente riconosciuto è la mamma. Nessun’altro. Se ti succede qualcosa? I figli vanno legittimati attraverso una procedura assai complicata, lunga e dispendiosa, presso il tribunale dei minori.
Altro caso: il tuo compagno si ammala gravemente di qualcosa (scongiuri) tu a norma di legge non puoi non puoi entrare in ospedale ad assisterlo perché per la legge non sei nessuno. I Pacs permetterebbero, ad esempio, la libertà di ciascuno di designare la persona a cui fare riferimento per ricevere il consenso ad un determinato trattamento terapeutico: questo permetterà a tutte le coppie di fatto di scegliere che a decidere della propria vita sia il partner, oppure di assistere il malato in ospedale, possibilità che oggi è concessa solo ai parenti o al coniuge….
Concordo con quanto detto da condonato. Non sono da trascurare neanche gli aspetti economici.
Ma la cosa più importante dei Pacs è poter dichiare pubblicamente di vivere con un altra persona. La chiesa vorrebbe che questa possibilità sia riservata soltanto alle coppie sposate.
Sinceramente il mio discorso non era basato sulla Chiesa e su quello che dicono o meno.
Credo che molti scelgano la convivenza proprio per non avere legittimazioni. Altrimenti c’è il matrimonio civile come contratto.
Per il lato sanitario io appoggio la figura del parente prossimo all’americana.