Ci sono stati dei momenti in cui mi sono girati sommamente i coglioni: la fila di eoni sotto il sole per il pass (la tipa alla cassa non trovava nulla e non sapeva mezza parola di inglese, con conseguente quarto d'ora perso per molti), due mie interviste che non si trovavano (Friendly Fires e Interpol, poi abbiamo rattoppato alla fine e credo che debba ancora dei grazie lì ai semicrucchi) e altra allegria austriaca. Però boh, sebbene è stato tutto molto più sudato (anche climaticamente) rispetto all'anno prima ho trovato una figata anche il Frequency di quest'anno. Un po' per la compagnia, un po' perché non lo so.
Con Marina e Cristina mi sono fatta un sacco di risate. E quando la Mari twittava cose tipo queste mentre lei era nel letto avanti io ci avevo voglia di andarla ad abbracciare, però boh, mi dovevo alzare e pareva brutto.
Gli austriaci organizzativamente quest'anni sono andati nel caos. Primo giorno gestito dimmerda (si erano scordati anche di dire che password wifi c'era per la sala stampa, figuriamoci quindi se riuscivano a parlare degli spostamenti dei palchi), nel secondo si son cagati in mano vedendo il temporalone pensando al Pukkelpop. Ma per il terzo han fatto girare le cose meglio: peccato che però era finita la birra in sala stampa (a pagamento) fino dalle 21.30 della sera.
Tutto sommato il Frequency rimane il festival italiano (gestito alla italiana) che l'Italia non potrà mai avere. Un po' mi rogna, ma alla fine mi trovo bene: spenderei il triplo in albergo se andassi a un festival italico, non avrei una sala stampa, non mi farebbero fare un'intervista. Sono in quella situazione dove potrei lamentarmi ma sinceramente non posso, perché fare la stessa cosa in Italia è impossibile.
Ma il problema è che l'Italia è ancora troppo indietro per eventi di questo tipo che nel resto del mondo sono già rodati almeno dai tempi di Monterey e di Woodostock, dunque da più di quarant'anni; da noi all' epoca il massimo degli happening musicali era rappresentato dal Cantagiro……
No, il grosso problema è che nessuno appronta i soldi prima…