Tornare è un po' soffocare [se partire è un po' morire…]

Chianciano comunque ha il suo fascino. Appena la vedo triste e decadente più del solito ripeto il mantra "Salsomaggiore è peggio". Non so quanto ancora possa funzionare. Ma c’è la chiesa dove ho fatto battesimo e cresima e sull’altra chiesa c’è la Madonna donata dai nonni. Porgo le spalle al giornalaio e vedo l’insegna dell’albergo. Attraverso un po’ alla cazzo, cosa che se lo facessi a Parma o mi sodomizzerebbe una bici o un vigile mi bandirebbe dal toccare suolo pubblico con le suole per un semestre. Guardo le persone e le divido tra quelle che vedranno la mia laurea e chi no. Diosanto, che tonnara nel secondo gruppo, e c’è concorso di colpa.

I vicini mi fermano e mi chiedono a che anno di università sono. Checcazzo rispondo? Boh, il primo che mi viene in mente dopo il terzo. Un po’ come al matrimonio dopoferragosto quando l’ex compagna di squadra ti chiede come mai non sei venuta col moroso e te rispondi che no, non potevi venire col moroso perché ormai fai fatica a gestire le tue due storie parallele clandestine e no, non ne puoi parlare che sennò inizi a fare casino che poi dopo magari sbagli e fai casino. Che comunque sia i vicini che la tizia ti trovano tutti molto bene e addirittura abbronzata. Terra MaxFactor orapronobis.

Dicevo, Chianciano ha il suo fascino. Però cazzo, il negozio del cinese, i duecento parrucchieri aperti in vece degli altri negozi. Ziomannaro, come si canta Proclaim, this is an emercency, c’mon and change the course of history… This is the end of the world. Sì, potrei girare collo stereo tipo paninaro e i Muse su, ma dopo non farei proselitismo al solito.

Da Nilla Pizzi, pacellanimasua, siam passati al protagonista di Orgoglio. Però c’era Salutamassoreta Arigliano a Chiusi. Ci pensi, mentre ciondili il bicchiere da cura con l’acqua della macerina dentro. Pensi che magari ci farai la foto alla fonte. Pensi che dietro quando eri piccina lasciavano aperta più spesso la cascata con l’acqua del Sillene. Pensi che lì accanto c’era la giocattolaia che era venuta al tuo battesimo col marito e ora non ricordi bene se almeno lei vive ancora. Che c’era la signora dei corredi che ha smesso. Che quello del bazar aveva la figliola che ha fatto la cresima con te. Che l’unica rimasta è la moglie del vicino, che se ne dicono di ogni la sera a cena ed è anche simpatico ascoltarli, suvvia…

Che ti chiedi in fondo quanti sappiano che tuo padre ha una figlia. Alla fine magari è meglio anche che non lo sappiano. Però ti da noia presentarti come sua figlia per entrare la mattina alle terme, perché hai il vizio di girare senza documenti al solito e perché fanno entrare solo i residenti, e te la residenza l’hai spostata a Parma. Beh, quando sei medico ce le avrai gratis le cure ma magari non avrai tempo di farle, stupido Murphy.

"Scusa, ma devi essere residente"
"Donna, io e te s’è fatta la cresima assieme. Non fingere di non conoscermi."
"Ah, sì, vero."
"Tanto non è che se entro io gratis cambiano gli equilibri. Se continua così ti ci trovi uguale, senza lavoro…"
"…"

Sbadigli e vedi i clienti che ricordi. Tra cui uno che vende articoli per il caroestinto per il modenese e qui si trasforma in un animale da balere, ma sempre cortese. Vedi l’edera nelle fioriere dell’hotel e pensi che la tua al balcone presa all’ikea forse avrà bisogno d’acqua e speri nella pioggia in Emilia. Che insomma, le piante le hai lasciate lì.

Passi difronte alle Terme e al salone e al pomeriggio le vedi chiuse. Guardi il parcheggio intorno e vedi meno della metà delle macchine. Insomma, ti ci girano i coglioni. Ti monta la stessa tristezza che ti viene pensando a Biochimica e Fisiologia a Parma. Mah, quasi quasi anche peggio. Noti i minori investimenti per le piante. Oh, toh, sta diventando triste come Salso. Vi ho mai detto che però Tabiano è più triste di Sant’Albino? Sì, le sto cercando tutte…

Il tuo genitore che ti lascia sullo zerbino, quello di sotto dello studio, la marmellata delle prugne della campagna che siccome non se le mangiava nessuno era giusto riciclarle. Le coscie di monaca così piccine da essere meno grandi delle ciliegie. E tu avendo lo squaraus guardi la marmellata, e la marmellata guarda te un po’ come la gatta dei vicini che si è rotta a restare lì da sola sul balcone, con un vaso per cuccia e un vaso per lettiera. Gigia, ti capisco, mi rompo anche io. Momenti mi viene anche voglia di catabolizzare la Glutammina e complementarla in una sportiva mestruata [che poi, ha ragione la mia dottora di riferimento… esistono?], anche se poi trovi come passatempo più rinfrancante lo spirito l’ammazzare ragni e scorpioni penetrati in casa e di cui te ne accorgi alle due di notte, porcaeva.

Il nulla, un po’ montato a neve. Eccome se ho ragione ad essermene andata. Sì, Parma è provinciale ma a pensare che d’inverno qui, a Chianciano, è peggio che il 20 agosto e già al ventiagosto è una tristezza della miseria… oh, cazzo, mi vado ad ascoltare anche l’intera stagione verdiana questanno.


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