Beato Karel dalla cechia.

Il 5 maggio è sempre vivo inmezzaannoi.

5 anni fa ero in una necropoli rupestre, oggi in castello. Che storie, amisci.
Cinque anni fa ero convalescente, adesso anche.
Alcune cose cambiano, altre no.
Tipo, a Poborsky gli si vorrà sempre un gran bene.

P.s. Per la storia della recessione delle giornatedimmerda è da tenere d’occhio la prossimasettimana mercoledì e giovedì. Vediamo se c’è della scientificità o debbo chiamare paolofox.

0 thoughts on “Beato Karel dalla cechia.”

  1. Quel giorno di digrazia per tutti gli interisti facevo a cazzotti con il manuale di demografia (un complementare che mi trascinavo da un paio di mesi perchè volevo essere sicura di prepararlo per bene) nella mia vecchia casa, inconsapevole del fatto che l’avrei dovuta lasciare nel giro di qualche tempo; e soprattutto, dovevo ancora compiere 25 anni…..

  2. io sono stato bastardissimo: sono andato a vedere la partita sul maxischermo in mezzo a una marea di intertristi. non dico che non ho mai goduto così tanto, perchè sarebbe ingeneroso verso altre adorabili persone: però l’orgasmo è stato intenso, favorito dalla sensazione di essere circondato (che poi non era una sensazione).

    poborsky adesso allena la nazionale della repubblica ceca. io, però, sono rimasto affezionato a gresko.

  3. Una statua equestre per Poborsky e Gresko.

    Assistere allo stadio alla vittoria di uno scudetto in quel modo fu davvero qualcosa di indescrivibile.

    (grazie Fran, come sempre: segue fattura?)

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