E' un periodo così dimmerda che se si facessero autopsie in strada neppure necessiteremo neppure di spalmarci di Vicks per non sentirla.
Sentire tutti i miei coetanei in questo periodo così, nelle stesse difficoltà mie, un po' in tutti i settori non so se mi fa rabbia o mia ammoscia. Perché non è come quando ci sono quelli in facoltà che fanno la lagna, come si dice dai posti dove provengo quella da "piangi il morto e frega il vivo". No, è che il casino è ubiquo e ha le parole del "ma tanto sei giovane" "sei troppo giovane" "voi giovani". Un cazzo, verso i 30 anni si è normali. Con una vita bene o male avviata, perché deve essere avviata, non puoi aver vegetato tutti questi anni. Non è compiuta, non può essere sbocciata, ma non siamo giovani, piccoli, che dobbiamo imparare. Ormai la strada è stata presa. Il casino è che tu, "grande" dimmerda vuoi invece tarparmi le ali, bloccarmi le braccia, sgambettarmi. Quello è il casino, perché ti sembra che quello che hai ottenuto non lo devi mollare, ti sembra che fai una regalia a qualcuno.
Sai, anche nel cinquecento si teneva qualcuno a bottega e poi si ricordava che era allievo di tizio o caio. E spesso superava il maestro. Queste cose cambiano.
Cioè, tu che stai davanti a me: prima o poi capita qualcosa eh.
Poi che a me dia fastidio che io e le mie competenze dobbiamo star seduti, e che io devo rinnovare le mie competenze sennò si inacidiscono mentre te magari vai avanti per inerzia a me rode assai. Ma è un problema mio, lo so: risolviamo i tuoi. Smolla quel culo.
Ehhhh, io vengo bollata come "ggggiovane" anche adesso che quest'anno toccherò 34 primavere, fai un pò te……
Da noi è pratica comune "il giovane di 40 anni".