Erwin Schrott (31-5-2011)

Parata di stelle in Arena di Verona per lo spettacolo di oggi che poi andrà in onda sulle reti Rai l’indomani. Alla corte di Antonella Clerici, affiancata da Gianni Morandi, oltre a numerosi virgulti della nuova generazione pop italiana come i Modà, sono stati fermamente voluti dall’organizzatore Gianmarco Mazzi due stelle della musica classica e operistica: il violinista tedesco-americano David Garrett e il basso uruguaiano Erwin Schrott. Abbiamo scambiato due parole proprio con l’uruguagio, che ingiustamente viene più spesso ricordato per il suo matrimonio con la soprano russa Anna Netrebko che per le sue indiscusse doti vocali.

Il trentottenne basso-baritono ci parla della sua leggera svolta pop avuta nella pubblicazione del suo cd di tango “Rojotango”, dicendo di essere molto incuriosito da diversi progetti come il teatro di prosa e il cinema, pur non potendoli considerare ancora per mancanza di tempo. Del galà all’arena ci dice: “Sono consapevole che per i puristi è più uno spettacolo televisivo che non un galà lirico tradizionale, ma sono anche convinto che ogni volta che si presenti la possibilità di portare la lirica al pubblico generalista sia sempre una buona cosa. Molte persone pensano all’opera come a qualcosa di vecchio e fuori dal tempo, ma la realtà non è questa. Anche il pubblico dell’opera sta cambiando, ci sono molti giovani appassionati che riempiono i teatri. Per cui portare in tv in prima serata un programma che include anche la lirica è comunque un modo per far conoscere l’opera anche a chi non la conosce ancora.”

Per quanto riguarda l’Arena di Verona riconosce un po’ di emozione sapendo di cantare in uno dei luoghi sacri dell’opera, un luogo storico. La sua speranza, ci confessa, è di poter tornare presto per cantare non solo in un galà, ma anche in una delle grandiose produzioni allestite nell’Arena. Lo spettacolo televisivo «Lo spettacolo sta per iniziare» ha infatti come obiettivo, dichiarato in conferenza stampa dai curatori, soprattutto il sostegno del festival areniano, e ne sta dando numericamente i frutti in prevendita al botteghino.

Due parole alla fine anche su cosa ne pensa di Parma, asserendo con orgoglio che, come tutti gli italiani, dovremmo essere orgogliosi della nostra cultura lirica: “Mi piace molto l’approccio che ha adottato il Teatro Regio di Parma, per esempio, l’idea del festival verdiano nei luoghi verdiani, così come avviene a Salisburgo per Mozart durante il Festspiele. L’idea che l’opera possa arrivare ovunque ma che sia anche fortemente radicata nei luoghi dov’è nata.”

(Gazzetta di Parma)


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