Spotify rivela le canzoni più ascoltate dell’estate 2015

Spotify rivela le canzoni che hanno trionfato quest’estate per gli amanti della musica. Al primo posto della classifica globale c’è “Lean On” (feat. MØ e DJ Snake) di Major Lazer, seguita da “Cheerleader” di OMI, con “See You Again” di Wiz Khalifa in terza posizione.

In Italia ha dominato il ritmo latino americano con “El Perdon” di Nicky Jam e Enrique Iglesias, che raggiunge il primo posto tra le preferenze di ascolto degli utenti Spotify, a cui si aggiunge “El Mismo Sol” di Alvaro Soler che si piazza al terzo posto. Tra i due brani c’è “Lean On” di Major Lazer.

Le canzoni dell’estate sono state identificate analizzando le hit più ascoltate su Spotify tra il primo di Giugno ed il 31 di Agosto 2015.

Altri artisti presenti nella lista delle canzoni più ascoltate dell’estate su Spotify sono Wiz Khalifa, Avicii, Fetty Wap e Kygo; per l’Italia si distinguono anche artisti locali come J-Ax e Baby K con Giusy Ferreri.

Shanon Cook, resident music trend expert di Spotify ha commentato: “I nostri ascoltatori hanno sempre un orecchio attento per ciò che è trendy e in crescita. È emozionante il fatto che brani come “Lean On” di Major Lazer, che da subito avevamo indicato come forte candidato a canzone dell’estate, sia diventata la Colonna Sonora di questa stagione per molti amanti della musica”.

La lista delle Canzoni dell’estate di Spotify:

La classifica delle 10 migliori canzoni dell’estate su Spotify:

1.    Major Lazer (feat. MØ and DJ Snake) – Lean On
2.    OMI- Cheerleader – Felix Jaehn Remix Radio Edit
3.    Wiz Khalifa (feat. Charlie Puth) – See You Again
4.    The Weeknd – Can’t Feel My Face
5.    Jason Derulo – Want To Want Me
6.    Jack Ü, Skrillex and Diplo (feat. Justin Bieber) – Where Are Ü Now
7.    Avicii – Waiting For Love
8.    David Guetta (feat. Nicki Minaj, Bebe Rexha & Afrojack) – Hey Mama
9.    Fetty Wap – Trap Queen
10. Kygo – Stole the Show
La playlist delle canzoni dell’estate 2015 di Spotify

Le 10 canzoni dell’estate più ascoltate in Italia su Spotify:

1.    Nicky Jam e Enrique Iglesias – El Perdon
2.    Major Lazer – Lean On
3.    Alvaro Soler – El Mismo Sol
4.    J-AX – Maria Salvador
5.    OMI- Cheerleader
6.    Jason Derulo – Want To Want Me
7.    Wiz Khalifa (feat. Charlie Puth) – See You Again
8.    Baby K – Giusy Ferreri – Roma – Bangkok
9.    Waiting For Love – Avicii
10. Firestone – Kygo

Ed Sheeran è l’artista Under 25 più influente su Spotify

Spotify ha rivelato oggi la lista dei 25 artisti under 25 più influenti, che stanno prendendo possesso dell’industria musicale. Il cantautore britannico 24enne Ed Sheeran è in cima alla lista e aggiunge questo primato a quelli già in suo possesso: è infatti già stato riconosciuto come l’artista con il maggior numero di streaming del 2014 e l’autore della canzone con più streaming di tutti i tempi su Spotify finora – Thinking Out Loud – oltre al record come primo artista inglese a raggiungere i due miliardi di streams su Spotify.

 

Per determinare la lista dei 25 under 25 Spotify ha esaminato una serie di fattori tra cui le hit arrivate al numero uno di ogni artista, il volume e la crescita degli ascolti nel corso dell’anno passato, e le performance nella classifica virale di Spotify.

 

Ariana Grande, Sam Smith, Miley Cyrus e i One Direction completano la top five. L’elenco, che comprende undici donne tra cantanti e gruppi, è dominato da popstar come Selena Gomez, Demi Lovato e Meghan Trainor, accanto a nomi noti ed emergenti della scena EDM e hip-hop.

 

La top 25 comprende anche una serie di nuovi artisti tra cui Silento, che a soli 17 anni ha già spopolato con la sua hit estiva Watch Me, la rapper di Detroit Dej Loaf, l’R&B crooner SZA (pronunciato “sizza”), e la cantante pop Halsey.

 

“Questa lista Spotify di under 25 riflette il futuro dell’industria musicale”, ha dichiarato Shanon Cook, Digital Trends Expert di Spotify. “Il popolare Ed Sheeran guida il gruppo ma è emozionate vedere che undici su venticinque sono di sesso femminile; un bel aumento rispetto alla lista dello scorso anno.”

 

I 25 Under 25:

 

  1. Ed Sheeran

Il cantautore britannico non è stato solo l’artista più ascoltato su Spotify del 2014, ma detiene anche il titolo della canzone con più stream di tutti i tempi su Spotify con la ballata Thinking Out Loud.

 

  1. Ariana Grande

Con una media di tre milioni di ascolti al giorno e più di 2,5 milioni di follower su Spotify si può tranquillamente dire che questa minuta artista ha in realtà una “grande” presenza!

 

  1. Sam Smith

Il suo sorprendete album di debutto, In The Lonely Hour, è stato pubblicato più di un anno fa ma gli ascoltatori di Spotify non vogliono abbandonare il cantautore britannico: la sua Stay With Me è stata ascoltata più di 350 milioni di volte.

 

  1. Miley Cyrus

Non importa se lei stia lavorando a nuovi album o a nuove pose audaci, gli utenti continuano ad ascoltare la musica di Miley e ora lei vanta circa 1,5 milioni di follower su Spotify.

 

  1. One Direction

La boy band potrebbe perdere un altro membro, ma gli ascolti rimarebbero alti. Infatti quando l’uscita di Zayn Malik dai 1D è stata annunciata a marzo gli streams sono aumentati del 796% negli Stati Uniti. Inoltre la loro nuova canzone Drag Me Down ha polverizzato vari record su Spotify, tra cui il maggior numero di ascolti in un solo giorno (4.750.000 nel giorno di rilascio).

 

  1. Disclosure

Nel 2013 l’album di debutto del duo EDM – Settle – fu un successo su Spotify, e ora l’attesa è alta per il seguito, previsto in Settembre, anticipato dalla nuova traccia Omen.

 

  1. Selena Gomez

Gli ascoltatori hanno risposto positivamente al nuovo brando di Selena Good For You dall’album Revival in uscita, e la sua popolarità posiziona la cantante tra le top pop singer del momento.

 

  1. Rae Sremmurd
    Il duo di fratelli di Atlanta è tra i più popolari cantanti hip-hop su Spotify sotto i 25 anni; più di una traccia del loro album Sremmlife ha raccolto milioni di ascolti.

 

  1. Demi Lovato

Quando la canzone di Demi Cool For The Summer è uscita lo scorso mese è subito diventata una delle canzoni dell’estate.

 

  1. Fifth Harmony

La loro traccia Worth It è una delle tracce top di questa estate e ha portato alla ribalta questo gruppo all-girl.

 

  1. Meghan Trainor

La cantautrice ha fatto seguire al suo successo All About That Bass una serie di hits, inclusa quella favorite dai nostri ascoltatori al momento,Dear Future Husband.

 

  1. Kygo

Questo DJ norvegese si è imposto con la sua originale tropical house e con la mega-hit Firestone, seguita recentemente da Stole The Showcon cui si è posizionato nelle posizioni più alte delle classifiche mondiali.

 

  1. James Bay

Sotto al cappello e ai capelli lunghi puoi trovare una voce soul che lo ha già reso famoso in tutto il mondo; la sua Hold Back The River ha avuto più di 140 milioni di ascolti.

 

  1. Charlie Puth

Proveniente dal New Jersey, questo dolce cantante si è presentato al mondo partecipando alla hit See You Again di Wiz Khalifa, e ora sta spopolando con la ballata Marvin Gaye, con il piccolo aiuto di Meghan Trainor!

 

  1. Justin Bieber

Con in media 1 milione di stream al giorno Bieber rimane uno degli artisti under 25 più seguiti, e la sua collaborazione con Jack Ü in Where Are Ü Now sta scalando le classifiche di tutto il mondo al momento.

 

  1. Rita Ora

Con il suo nuovo brano Poison l’artista britannica sta mettendo le basi per avere una lunga e straordinaria carriera, grazie alle sue doti vocali, l’impertinenza e il grande seguito dei fan. Ascolta la sua nuova traccia, Body On Me.

 

  1. Martin Garrix

Ha iniziato remixando le canzoni di Christina Aguilera e ora il 19enne DJ olandese non può mancare nella playlist di qualsiasi party. Con una media di un milione di ascolti al giorno oggi è un top player della scena EDM.

 

  1. Vince Staples

Il rapper della west coast ha avuto una prima settimana impressionante su Spotify con l’album di debutto Summertime ’06, già definito dalla critica come uno dei più promettenti album dell’anno.

 

  1. Hunter Hayes

Mezzo milione di ascolti al giorno per il cantante country originario della Louisiana; il suo ultimo single è Someday Girl.

 

  1. Silento

Ogni tanto una canzone ispira una nuova tipologia di ballo e quest’estate la canzone è Watch Me (Whip / Nae Nae), che ha portato Silento, rapper adolescente di Atlanta, al successo.

 

  1. 5 Seconds of Summer

La vivace band pop-punk australiana ha appena rilasciato il nuovo singolo She’s Kinda Hot; per capirne il successo basta chiedere a qualsiasi ascoltatrice femminile sotto i 17 anni, una buona parte della fan base degli 5SOS su Spotify.

 

  1. Dej Loaf

Questa energica rapper da Detroit ha appena fatto uscire l’eccellente  EP #AndSeeThatsTheThing, capitalizzando il successo ottenuto nei mesi scorsi in USA (ascolta We Winnin’).

 

  1. Echosmith

La band indie, di base a LA, scioccò tutti un anno fa con l’album di debutto Talking Dreams. Il tormentone Cool Kids ha avuto più di 185 milione di ascolti, e continua a piacere.

 

  1. SZA (pron. “sizza”)

Una degli artisti più interessanti della scena R&B negli ultimi anni, questa talentuosa cantautrice mischia fantasiosi Groove con elementi hip-hop e soul, e il risultato è estremamente seducente. Gli ascoltatori ascoltano la musica di SZA dal suo album di debutto Z del 2014.

 

  1. Halsey

I suoi capelli cambiano colore frequentemente ma gli ascoltatori invece non cambiano il loro supporto per le canzoni pop di questa 20enne; la sua traccia New Americana è l’ottimo biglietto da visita per il suo album di debutto Badlands, previsto per la fine di questo mese.

 

 

 

Ascolta la playlist Spotify 25 Under 25 qui:

 

La playlist Spotify 25 Under 25

https://open.spotify.com/user/spotifyusa/playlist/2qr7bzH62NeoZVnN8OlM1f

 

Bring Lollapalooza To Campovolo: perché per me è un sì

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Dopo che in Italia siamo zeppi di festival mediopiccoli fighi (Vasto, Ypsigrock…) è vero che non abbiamo il festival grosso dell’anno. Quello dove potresti metterci Foo Fighters, Florence Welch, Muse, i dj tamarri dell’anno, i Kings of Leon e altri tizi che non si smuovono sottoalpi se non sicuri di Grande Richiamo, almeno tre palchi e tante altre robe.

Perché il Lolla sarebbe figo a Reggio Emilia? Oddio, non solo perché io abito a 24 km lì e finalmente non devo quasi neppure prendere la macchina per andarci, ma per tante cose medio piccole che voi non pensate e che ad esempio l’HJF non aveva:

  • Con la mediopadana l’accesso è molto diretto. Non è come dire sotto sotto, ma l’alta velocità non vi portava a Rho e a Veneziadovesisvolgeva.
  • Hanno già fatto qualche evento, non sarebbe una prima volta. Difficilmente l’organizzazione dovrebbe avere deficit.
  • Il Lolla tedesco, che sarà a settembre, si tiene lo stesso in un ex aeroporto. Ergo il twit ci ha beccato in pieno (hint: può piacere al big boss facilmente)
  • L’aerea, essendo immensa, può essere attrezzata a campeggio facendo finalmente fare un festival con possibilità di campeggio serio e grossa parte della festival experience aperto a tutti.
  • L’anno prossimo, fidatevi, è un anno bbbbuono per le lineup dei festival.

Comunque su facebook esiste questo evento, il cui scopo è:

L’idea è quella di mandare un tweet a Perry il 21 settembre 2015 per cercare di convincerlo a portare questo leggendario festival al Campovolo.

Il testo da inviare sarà il seguente:

.@PerryFarrell Bring @Lollapalooza to @ArenaCampovolo!
#BringLollapaloozaToCampovolo#Campovolo#ReggioEmilia

Direi che voi dovreste dare una mano, 758 aderenti sono pochi.

Amsterdam Dance Event annuncia i primi spettacoli della sua ventesima edizione.

In 20 anni di storia ADE è diventato una destinazione fondamentale per gli appassionati di clubbing e una piattaforma internazionale di riferimento per la musica elettronica.

L’Amsterdam Dance Event (ADE), il più grande festival da club e la più grande conference di musica elettronica, annuncia oggi i primi artisti in cartellone, che si esibiranno dal 14 al 18 ottobre 2015. La ventesima edizione dell’ADE prevede in un centinaio di location le performance di oltre 2.200 artisti, per un pubblico stimato di oltre 365mila visitatori da tutto il mondo.

In questi 20 anni l’ADE è diventato un riferimento mondiale per la musica dance ed I suoi scenari. Il festival è la sede ideale per catturare le ultime tendenze musicali e scoprire i talenti emergenti, così come vi si può ascoltare i lavori più attuali dei pionieri dell’elettronica, passando dal mainstream all’underground, senza trascurare nessun genere musicale. In aggiunta a tutto ciò, il programma diurno ADE Playground offre in tutta Amsterdam un prospetto assai variegato di esibizioni, showcase, workshop, temporary stores, proiezioni di film. ADE Conference si concentra invece sugli aspetti legati al business, grazie ad una serie di conferenze connesse a musica, tecnologie, veejay e visual, (eco)sostenibilità, brands, nuovi talenti e la formazione di studenti, con le conseguenti opportunità di networking.

Il più grande festival da club al mondo
2200 artisti, 300 eventi, più di 100 location. Numeri che fanno dell’ADE è il più grande festival da club al mondo; il programma dei cinque giorni dell’ADE abbraccia ogni genere della musica elettronica. Allo stato attuale sono già 500 gli artisti confermati. Eccone una prima selezione che è possibile annunciare sin da subito:

Adam Beyer (SE), Adriatique (CH), Agoria (FR), Alan Fitzpatrick (GB), Alesso (SE), Andhim (DE), Antal (NL), Anthony Parasole (US), Apollonia (FR), Armin van Buuren (NL), Art Department (CA), Axwell Λ Ingrosso (SE), Black Coffee (ZA), Bonobo (GB), Boris Werner (NL), Carl Cox (GB), Cassy (AT), Cleavage (NL), Chris Liebing (DE), Cristian Varela (ES), Damian Lazarus (GB), Dauwd (GB), Dave Clarke (GB), David Guetta (FR), De Sluwe Vos (NL), Dimitri Vegas & Like Mike (BE), DJ Rush (US), DJ Sneak (CA), Donato Dozzy (IT), Dubfire (US), Fernanda Martins (BR), Fort Romeau (GB), GE-OLOGY (US), George FitzGerald (GB), Green Velvet (US), Guti (AR), Happa (GB), Hardwell (NL), Henrik Schwarz (DE), Hunee (DE), I-F (NL), Ici Sans Merci (NL), Ida Engberg (SE), Jeff Mills (US), Joran van Pol (NL), Joris Voorn (NL), Joseph Capriati (IT), Julian Jeweil (FR), Karmon (NL), Kate Boy (SE), Kollektiv Turmstrasse (DE), Kolombo (BE), Kraak & Smaak (NL), Len Faki (DE), Leon Vynehall (US), Levon Vincent (US), Maceo Plex (US), Machinedrum (US), Malawi (NL), Marcel Fengler (DE), Markus Schulz (US), Martin Garrix (NL), Matador (Ireland), Matthias Tanzmann (DE), Menno de Jong (NL), Midland (GB), Monika Kruse (DE), Moodymann (US), Nicky Romero (NL), Nicole Moudaber (GB), Nina Kraviz (RU), Noisia (NL), Octave One (US), Odesza (US), Oliver Heldens (NL), Osunlade (US), Pan-Pot (DE), Paul Oakenfold (GB), Perc (GB), PETDuo (BR), Posij (NL), Rebekah (GB), Rebolledo (MX), Ricardo Villalobos (CL), Richie Hawtin (CA), Robert Hood (US), Robin Schulz (DE), ROD (NL), Romare (GB), Ron Morelli (US), Ron Trent (US), Rødhåd (DE), Sandrien (NL), Seth Troxler (US), Showtek (NL), Solomun (DE), Speedy J (NL), Stefano Noferini (IT), Surgeon (GB), The Gaslamp Killer (US), The Hacker (FR), The Martinez Brothers (US), Tiësto (NL), Truss (GB), Tsepo (NL), Tyree Cooper (US), Vicetone (NL), Yellow Claw (NL) e tanti altri ancora.

Per una panoramica completa: http://www.amsterdam-dance-event.nl/artists/confirmed

Biglietti
Per il programma dell’ADE e i biglietti: http://www.amsterdam-dance-event.nl/tickets/festival/

Amsterdam Dance Event si svolgerà da mercoledì 14 a domenica 18 ottobre ed è organizzato da Amsterdam Dance Foundation, su iniziativa di Buma Association. ADE Official partner: Samsung.

[puntacazzismi] su quali cose potete lamentarvi dei Muse a Capannelle, su quali no.

C’è un gruppo bellissimo sui Muse, che sta su facebook, che si chiama Musers che si lamentano. Spiega molto. Probabilmente siamo il fandom più arrotaminchie che esista e sicuramente quello più ciclotimico.

Premessa: non sono voluta andare a Capannelle. Ho tentato di chiedere un pass foto ma i Muse non me li fanno fotografare neppure per sbaglio (del resto una volta ho detto che se immortalo o intervisto loro poi dopo mi do solo a bonsai e uncinetto, quindi temo sia un Grande Disegno), e ho rosicato tantissimo per non essermi decisa per il Rock In Vienna. Il RIV sarebbe stato la Risposta, visto che non sarei stata insolata neppure ad Assago per il Sonisphere. Ma una cazzata all’anno la devo fare. Fermo restando ci sono lamentele molto wtf che andremo a vivisezionare.

  1. In questo tour la setlist è sempre stata “corta”. Questo tour è per i Festival.  Il Rock in Roma anche se ha uno spettacolo ogni sera è un festival (non è colpa dei Muse se prima non ci hanno messo altre 5 band dalle 15h, ma lo spettacolo è concepito cosi’). Vi ricordo che all’Olimpico si registrava un dvd a corredo di un altro tour, e là lo scandalo furono i biglietti svenduti all’ultimo per riempire il tutto (dopo che noialtri li pagammo a quasi 70 euro appena usciti. E i bagarini il giorno stesso li vendevano a 30)
  2. La grande cosa su cui incazzarsi è che diobono in Francia, dove gli fanno meno feste, gli cagano sempre uno o due pezzi migliori. Vabbé che poi qui il popolo pop, lo stesso che ha vinto viaggi gratis per sentirli a Colonia con una radio e diceva “mah, quando passano in radio non cambio canale” vuole solo i singoli. Ma credo che CE e AP siano stati un po’ pochino da una terra che ha ospitato le chiappe di Bells per qualche anno. Ingrato.
  3. Capannelle ha dei limiti. Io ho superato i 30 e ora guardo anche a quale location do i miei soldi. Purtroppo salto i Muse questa estate per motivi di salute, e perché quanto pare il mio chirurgo vuole tenermi tutta per lui: ma in caso un giorno di biglietto a un festival in Lussemburgo mi costava uguale, vedevo più band, pagavo 29 euro di volo Easyjet, sapevo che i Lussemburghesi e vicini hanno un altro modo di vivere i concerti, e soprattutto la media sarebbe stata massimo di 25 gradi centigradi.
  4. La mobilità: beh, là c’è da incazzarsi (la petizione è duretta ma ci potrebbe stare) come ci fu da incazzarsi al Sonisphere. Per di più, correggetemi, mentre orari dei mezzi pubblici vennero allungati e potenziati a Milano… non mi sembra sia successo lo stesso a Roma. Dovremmo entrare nell’ottica, in Italia, che i concerti e gli eventi musicali sono una grande risorsa economica se tutto va bene. E quindi iniziare a mettere più mezzi, più navette, più parcheggi.
  5. Pit: non ho trovato bene la storia spiegata. Perché fare un pit se non lo fai pagare di più e se i braccialetti li dai cosi’, a cazzo? Anche perché questo porta al punto..
  6. I volumi. Dunque: un festival a cui vado a lavorare ogni anno ci mando’ sei mesi fa la mail dicendo “guardate, spostiamo il palco due e lo mettiamo quasi nella stessa linea d’aria del palco uno distante a 128m, ma i nostri ingegneri del suono hanno garantito che mettendolo cosi’ non ci saranno interferenze audio e si sentirà bene. Io ci ho visto gli Slipknot e a 30m dal palco si sentiva da Dio e lo stesso a 1km. Magari noi non si vuole pagare un tecnico, direi.
  7. Lo so che vi rogna muovervi, ma a volte bisogna considerare anche a quale organizzazione si da i soldi. E non so, magari fondare un tripadvisor delle venue.

Ciao, i Giorginess sono fighi

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Questanno mi piacciono le band che pestano forte. Se a gennaio mi sono resa conto di quanto spaccano i Marmozets e ho impattato con i John Coffey e ho detto “uh, mado”. Poi a maggio ho rivisto John Coffey before it was cool (dai, tutti avete condiviso il video dove al Pinkpop Achter de Molen va a fare crowdsurfing e becca una birra al volo, la beve e la butta) e ho pensato che si’, fanculo, è l’anno di questa roba quasi punk anni 90 alla Nirvana (come concetto di approccio della musica)
Poi mi arriva in email sto singolo, che è la nostra risposta convincente alle altre due band di cui sopra. Bene! Sono fighi loro: sono valtellinesi e hanno davanti Giorgia D’Eraclea. Giorgieness presenta la sua nuova pelle con “K2”, il primo dei tre singoli che anticipano l’album che uscirà nel 2016.

 
Intanto godetevi K2. Ha realizzato in meno di 24 ore più di 1.000 ascolti su YouTube ed esprime al meglio il talento cristallino della band, capace di interpretare la forma canzone in una chiave rock energica e diretta, con testi in italiano e una voce emozionante.
 

More: https://it-it.facebook.com/giorgieness / https://soundcloud.com/giorgieness / https://www.youtube.com/user/giorginess /https://twitter.com/giorgieness / https://giorgieness.bandcamp.com/

Fate anche voi i piccoli taylorisuift

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Poi parleremo del risvolto tra la querelle di Taylor Swift e Apple (ennesimo capitolo di come gli artisti cerchino o siano in grado di ottenere un trattamento equo da streaming musicale). Se comunque i nostri artisti non sono miss Taylor o Jay Z, persone che ecco non è che abbiano proprio problemi di pane alla fine del mese, c’è una piccola novità.
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Ecco a voi Eternify, un sito web che permette di riprodurre qualsiasi cosa dal catalogo di Spotify in cicli di 30 secondi, lentamente accumulando pay per stream per il vostro artista preferito.

Questa non è la prima volta che le band hanno tentato di aumentare artificialmente i dati di streaming per spremere denaro extra su Spotify. L’anno scorso, funk band indie Vulfpeck lanciato un album chiamato Sleepify che consisteva interamente di tracce silenziose. Hanno incoraggiato i fan ad ascoltare l’album in loop mentre dormivano, promettendo che avrebbero usato le entrate di streaming per finanziare un tour gratuito. Billboard ha riferito che la band ha fatto poco meno di 20 mila dollari dalla bravata prima Spotify ha rimosso l’album.

Eternify è anche la creazione di un gruppo – in questo caso, Ohm & Sport, che si definiscono come una “band in beta” e sono attualmente stanno promuovendo il loro primo singolo (disponibile su Spotify, naturalmente). In un comunicato inviato via email ad alcuni siti, la band ha dichiarato: “We’re launching Eternify in the wake of numerous false promises of a better future for streaming: not a single one of these announcements or apparent victories have had any meaningful impact on the vast number of small artists on whom these services depend.”

La stima è che ogni 30 secondi di stream (la lunghezza minima per qualificarsi peril guadagno) si genera $ 0,005 per l’artista. Quindi su Eternify significa che dovrete ascoltare 100 minuti di 30 secondi loop per rendere il vostro artista scelto $ 1. Quindi mettete mute sul browser e via andare.

Mentre scrivevo qui, ho usato il sito per ascoltare uno dei miei amici su Eternify: Alberto, sono solo 10 cent di dollaro.
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La figata del nuovo singolo dei Flagship

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Nuova musica dai Flagship! Freschi di un tour coni  Civil Twilight, e dopo la loro singolo “Life Underwater” era arrivato in alto nella classifica di AltNation, i Flagship pubblicheranno un EP, Faded, il 10 luglio Il primo brano, “I Want You”, è già trovare l’amore nella blogosfera e di noi utenti last fm.

“I Want You” quickly establishes itself as one of Flagships hallmark tracks. – Earmilk

“I Want You” is a thumping, spirited, and passionate rocker from the North Carolina based band. Their sound is as cinematic as ever, with a vigor that could move whole stadiums and arenas. – I Heart Moosiq

Ascoltate “I Want You” ora in Spotify o guardare il video lyric su YouTube.

Ora vi spiego perché non vi piace Drones o non vi convince del tutto

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Facciamola a paragrafi perché non so quanto verrà lunga.

Non vi parlero’ delle canzoni, vi dico che a me ne piacciono quattro e che sinceramente tolte quelle ho un grosso problema con questo album: non mi resta in testa. Già dopo Dead Inside mi sono chiesta cosa stessi ascoltando o cosa avessi fatto: un prodigio che neppure in una puntata del Dr Who. Riconosco che sono i Muse, ma non provo emozioni… questo mi da crisi e non mi fa sentire in vena di parlare di canzone per canzone. Ma poi le rece le scrivono tutti:

  1. Stavamo un giorno su quel gruppo di fotografi su facebook a dire se, ecco, le foto live dovevano essere quella cosa che ti dava la sensazione di quello che avevano visto i tuoi occhi (quindi lavorando l’immagine poco, sulle saturazioni, crop etc) o se andare tipo con la cazzuola e poi la bava di seicento vacche sacre rendendo l’immagine di cera un po’ alla silvioberlusconi (in pratica togliendo tutto il rumore fotografico degli iso alti, etc). Insomma: in Drones si è lavorato troppo sopra. Troppo. Vorrei sentire i veri demo all’inizio come erano, perché non riesco ad immaginarmi che si sia partiti da questo. Secondo me si è partiti tipo dalla foto di Carloconti e lo si è fatto diventare Michaeljackson. Che non è merda, difatti: significa che sai lavorare. Ma non è più la stessa cosa. Ed è come per le foto: magari quelle lavoratissime sono bellissime e figose ma… era quello che avevi visto al concerto o qualcosa di diverso derivato da quel ricordo?
  2. Matt e le fisse: non è cambiato molto, ma ora sto leggendo un sacco di cose per cui i leit motiv sono “sai che sto meh senza una stabilità di affetti” e “andiamo in Svizzera, ci sono i prati ed è sempre stata neutrale quindi in caso di guerra ci scula”. La cosa della Svizzera, sebbene abbia apprezzato molto la loro paraculata all’Expo per cui tra una settimana finiranno tutte le scorte di sample dei cibi ma non sarà colpa loro, non riesco a capirla. Perché nessuno ha mai sentito parlare di democrazia svizzera. Con tutto il bene io riesco a pensare anche che a Mendrisio ci siano i Coffee Shop come ad Amsterdam ma non riesco a pensare alla Democrazia. Penso alla Hunziker che piuttosto è emigrata qua e ha sposato Ramazzotti. Penso a Paolo Meneguzzi che ha aperto un bar sulla spiaggia in Spagna pur di non stare là e che poi insomma lui successo lo aveva fatto in Cile. Penso ai transfrontalieri, all’Emmental, al cioccolato e alla Nespresso. Come cazzo ti viene in mente la democrazia? Io le chiamo banche.
  3. Ho questa immagine fissa dalla mente: lo studio di registrazione in piena modalità autori di Boris. Cose che le fai buttate là all’ultimo momento perché si: eri in studio, avevi idee bellissime. Poi stai passando un momento di crisi interiore di merda e staresti solo a fare attività ricreative complementari ma non finire un lavoro serio. E quindi? Quindi temo che le idee di un album buono sono cozzate con un momento di scazzo cosmico per motivi personali. Allora è subentrato quello che io ormai chiamo “filling Interpol”. Vi spiego: una volta intervistai Fogarino e insomma erano usciti con l’album omonimo, e gli chiesi come mai di dieci nuove tracce ne suonassero solo tre. Perché ecco: non potevo dirgli “ma allora, questo album di merda con solo quattro canzoni decenti e tanta paccottiglia dentro?”. Lui sorrise, fece cadere la cenere della sigaretta nel bicchiere della vodka e la bevve. E mi disse che ecco, quando hai un repertorio non c’è bisogno di suonare tutte le canzoni di un disco. Se volete ve lo spiego meglio ma credo che voi abbiate capito che insomma le bollette e le rate signoramia.
  4. Warner e l’Italia: ricordiamolo, nel momento in cui la copertina di Drones era proiettata sul pipino del bimbo che piscia di Bruxelles, su un edificio a caso di Stoccolma, a Madrid, a Parigi, ad Amsterdam, sotto casa di trafficanti d’organi dell’Oman qui in Italia si fece una fava. Ora: sappiate che il 30 giugno ci sta un live a Colonia per 900 persone. Belgio, UK, Olanda e Austria oltre che alla Germania hanno fatto concorsi (vi prego: ho anche partecipato e ho bucato alcune deadline e sto a rosicà) per portare là fans con viaggio incluso pure. Noi nulla. Davvero: che differenza c’è tra noi e l’Aust… no, scusate. Ok.  Ciao, c’è il contest RDS nella settimana in cui non sono in Italia. Grazie Chiara di avermelo detto.
  5. Non so se da qualche altra parte si sia scritto: i Muse sono al Pinkpop, al Pinkpop c’è il livestream: Warner NL ha detto si’ allo stream totale del concerto. Quindi sapete cosa vi tocca a Capannelle.